Comunicato
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- TRAFFIC GALLERY -
presenta
“dal titolo non leggibile, quindi
impronunciabile”
di
CHRISTIAN RAINER
in collaborazione con la Fondazione
Adriano Bernareggi e per una iniziativa di Effetto Bibbia,
V edizione Festival
Biblico Bergamasco
05 maggio – 23 giugno 2012
Inaugurazione presso Traffic Gallery | sabato 05 maggio | ore 19.00
[via san tomaso 92 – bergamo città
bassa]
L'artista Christian Rainer presenterà un'inedita installazione
video creata in collaborazione con il Museo Bernareggi di Bergamo all'interno
del progetto Effetto Bibbia 2012.
L'opera si ispira a due distinti passi bibilici di seguito
riportati...
Introduzione
"Non c'è nulla infatti di
nascosto che non debba essere manifestato e nulla di segreto che non debba
essere messo in luce. Se uno ha orecchi per intendere, intenda! [...]A voi è
stato confidato il mistero del regno di Dio; a quelli di fuori invece tutto
viene esposto in parabole, perché guardino, ma non vedano, ascoltino, ma non
intendano [...]" (Mc, 4,21/25)
"La luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l'hanno accolta" (Gv,
1,5)
L'opera video di Christian Rainer prende
ispirazione da due distinti passi biblici attinti dal Nuovo Testamento, in
particolare dal Vangelo di Marco (nel passo in cui i discepoli chiedono al
Maestro perchè si esprimesse con il popolo per parabole) e dal prologo del
Vangelo di Giovanni. Entrambe sono riconducibili, secondo un'idea iniziatica di
comprensione reale di un insegnamento, all'idea che ogni mistero - per chi fosse
in grado di vederlo - è già di per sé manifestato e rivelato, ma destinato a
restare nascosto per chi non fosse in grado, quindi degno, di scoprirlo. Questi
insegnamenti cristiani ci dicono che il mondo stesso (il Regno di Dio) si
rivolge a noi come un'immensa e complessa parabola, la cui chiave di
interpretazione è la semplicità stessa, il saper cogliere le cose così come si
manifestano, in tal modo riconoscendo il senso di verità, tanto perseguito,
nella loro stessa natura. Cristo sottolineava la compresenza di una conoscenza
esoterica ed una essoterica, relativamente a chi fossero rivolte le sue parole.
La luce che le tenebre non hanno compreso (o accolto) era Cristo stesso, ovvero
l'intero mondo fatto di cielo e terra; le tenebre invece sono tutti coloro che
non sanno riconoscere una verità o un mistero svelato nemmeno quando questo si
spiega loro davanti. Allo stesso modo la natura tutta continua a parlare agli
uomini e loro non la intendono, oppure la travisano o ancora limitano i suoi
significati ad una prospettiva meramente umana.
L'opera
Il video proposto (dal titolo non
leggibile, quindi impronunciabile) vuole intanto essere l'applicazione
dell'insegnamento che recita: quello che vi dico nelle tenebre
ditelo nella luce, ovvero – nel nostro caso - rendere compartecipe lo spettatore di quelle
che sono, per dirla con Zolla, "verità nascoste esposte in evidenza", con
particolare riferimento al sincretismo di materia e spirito, dove l'una è in
grado di spiegare l'altro e viceversa. L'opera sostiene infatti l’idea che
esista una diretta corrispondenza tra la presenza spirituale e quella materiale
e che anzi certe qualità che sono proprie della materia siano la sola via perché
all’uomo risultino comprensibili certi concetti metafisici che altrimenti non
riuscirebbe ad afferrare. Al genere umano possono essere attribuite numerose
virtù che però rimarrebbero nello stretto ambito dell’astrazione se non
esistesse un loro corrispettivo terreno. Concetti quali trasparenza, lucidità,
riflessione, illuminazione, sublimazione, esistono grazie alla materia che può
spiegarle, creando una relazione inscindibile tra il significato e l’oggetto che
lo incarna. In tal senso la materia diventa simbolo delle sue stesse qualità,
quindi delle virtù umane che da esse derivano. Questa idea affonda le sue radici
nella spiritualità quattrocentesca, nelle illuminazioni del mistico Nicola
Cusano che con la sua Coincidentia Oppositorum sosteneva appunto questo legame
indissolubile tra il corpo e lo spirito, dove il primo altro non è se non il
riflesso del secondo, in una convivenza terrena in cui necessariamente ogni
metafisica deve manifestarsi nel visibile, nella presenza, per esistere.
Successivamente la figura dell’uroboro, caro agli alchimisti, testimoniava la
medesima idea : la possibilità di realizzare in vita una personale elevazione
virtuosa attraverso la materia.
La musica
La composizione dal sapore rituale che fa da
sottofondo alle immagini, è anch'essa composta da Christian Rainer. Ci troviamo
nuovamente davanti ad un segreto comunicato ma non immediatamente svelato, un
Salmo a San Giovanni Battista che è divenuto il fondamento stesso della musica,
originandone la scala tutt'ora adoperata (le note musicali altro non sono che
l'inizio di ogni frase del Salmo). Per mantenere l'idea di trasmissione mediata
dalla parabola, Rainer ha stabilito una regola (attinta dalla
tradizione cabalistica) con la quale ha trasformato le parole del Salmo in una
partitura musicale, in cui le note e le combinazioni sono dettate a priori dalla
suddetta regola, prescindendo quindi dalla volontà e dal libero arbitrio
dell'autore. L'aspetto "parabolico" è quindi dato dal fatto di comunicare un
significato sotto una forma che solo alcuni sono in grado di decifrare, mentre
chi non lo fosse può comprenderlo solo nella forma spiegata, quindi quella più
esteriore. Si potrebbe parlare di "musica per eccellenza", una composizione
definitiva, poichè è la sonorizzazione della musica stessa, della sua radice –
che è la scala musicale – che naturalmente rappresenta il fondamento di ogni
composizione.
In galleria saranno
esposte altre opere di Christian Rainer tematicamente coerenti, per lo più
tratte dal progetto "Limen"